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| David Villa furioso, la Spagna mata l’Honduras
Dopo il 7-0 del Portogallo a danno della Corea del Nord, anche i vicini di casa spagnoli conquistano tre punti importanti – i primi punti di questo mondiale – battendo un Honduras coriaceo ma farraginoso e dalle idee confuse. 2-0 per gli iberici il risultato finale, con un David Villa grande protagonista. Il numero 7 delle Furie Rosse è la vera spina nel fianco per l’Honduras, una minaccia continua per i novanta minuti più recupero della partita. Audace e fortunato, Villa riesce a capitalizzare nel migliore dei modi le manovre di Xavi e Xabi Alonso. Primo gol di pregevole fattura al 17′ del primo tempo: il neoacquisto del Barcellona salta tre uomini con una facilità impressionante e al centro dell’are riesce a scagliare un destro “in caduta” che beffa l’incolpevole Valladares.
La seconda marcatura arriva al 51′: costruzione facile facile in area honduregna, assist di Navas sulla destra e piattone di Villa con l’aggiunta della deviazione del difensore Chavez.
La partita honduregna è costituita di spot rarissimi, impossibile parlare di costruzione di gioco. E qui è il punto nodale della “questione spagnola”: i campioni d’Europa di Del Bosque possono davvero tirare un sospiro di sollievo? L’Honduras a zero punti e quasi fuori del mondiale non è sicuramente la Svizzera e tanto meno il sempre più sorprendente Cile, già qualificato. Il gioco prodotto da Puyol, Capdevila, Navas e compagni è tanto geometrico e veloce nella costruzione, capace di verticalizzare e giungere rapidamente sotto porta, ma sprecone e compiaciuto: già confrontando le due frazioni di gioco c’è la pericolosa impressione che si passi dalla grammatica base del calcio alla sua maniera spudorata.
E così Villa sbaglia un rigore e un gol fatto nel finale che l’avrebbero portato a raggiungere Higuain in testa alla classifica marcatori, Puyol non è più l’ariete di una volta e anche Sergio Ramos, nelle sue sortite, fa meno male del previsto. Torres non è ancora al top per giocare una partita a livello mondiale, ma soprattutto, da qualsiasi parte vengano i tiri, non si può sbagliare così tanto sotto porta. Soprattutto se hai un attacco di peso e soprattutto se devi recuperare gol preziosi per una differenza reti che alla fine potrebbe rivelarsi definitiva. Con l’Honduras teoricamente ancora in corsa, con una Svizzera a tre punti che proprio con i centroamericani deve fare bottino e dovendo affrontare un Cile che tutto sembra tranne che adagiato sulla qualificazione già ottenuta, Del Bosque ha fatto bene nel dopopartita a rimpiangere i gol sbagliati.
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